Ancora oggi l'autismo fa paura.
Fa paura ai genitori che devono affrontarlo e fa paura a chi non l'ha mai incontrato.
Chi ha un figlio autistico si scontra contro gli sguardi diffidenti degli sconosciuti. Il peso dei giudizi esterni può influenzare molto i genitori, tanto da portarli a ridurre le uscite e passare più tempo in casa. La propria dimora diventa l'unico luogo dove stare davvero al sicuro.
Ma perché l'autismo fa così paura?
La paura è un'emozione che si prova davanti ad un pericolo reale o presunto. Già da piccoli impariamo, grazie ai genitori e anche all'esperienza diretta, cosa è pericoloso e cosa non lo è.
Ma come ci comportiamo davanti a ciò che non ci è familiare come l'autismo?
Utilizzamo degli schemi mentali che ci guidano nella conoscenza di ciò che è nuovo, come se potessimo indossare delle lenti particolari con le quali possiamo vedere meglio ciò che abbiamo davanti.
Le categorie ci permettono di semplificare il mondo, grazie agli stereotipi possiamo rappresentare i gruppi in base a un'insieme di caratteristiche. In questo modo possiamo ipotizzare che chi rientra in una determinata categoria avrà probabilmente le caratteristiche proprie di quella categoria.
Il grande rischio però è quello di categorizzare in modo errato le persone, trascurando cioè tutte le possibili differenze che potrebbero invece esserci tra i diversi componenti di una categoria.
Alcuni stereotipi possono alimentare pregiudizi negativi, ovvero atteggiamenti negativi verso un individuo sulla base della sua appartenenza ad un gruppo sociale. Possono condurre a vere e proprie forme di discriminazione.
Come si combatte la paura dell'autismo?
Il primo passo è capire quali sono gli stereotipi e i pregiudizi che abbiamo sull'autismo. Impariamo a riflettere su ciò che sappiamo o pensiamo di sapere. Cos'è l'autismo? Cosa mi spaventa? Che emozioni mi provoca?
Il secondo passo è la conoscenza, uno strumento preziosissimo. Conoscere le persone con autismo aiuta a ridurre i pregiudizi se si è disposti a mettere in gioco le proprie convinzioni.
Anche con un film o con un libro ci avvicina emotivamente a ciò che percepiamo così diverso da noi. Maggiori saranno le esperienze indirette e dirette con l'autismo e minore sarà la
paura.
Vuoi saperne di più? Partecipa al cinemautismo o guarda il cortometraggio qua sotto.
L'autismo ti porta al cinema!
Rassegna film gratuita organizzata a Torino dall'Associazione Museo Nazionale del Cinema in collaborazione con Paideia, ANGSA e Gruppo Asperger Onlus.
"Mon petit frère de la lune"
Guarda il cortometraggio animato di Frédéric Philibert. L'autismo visto con gli occhi di una bambina, sorella di un bambino che non si comporta come gli altri. Viene dalla luna perché guarda sempre il cielo. Vive in una bolla in cui è difficile entrare.